Passate di pomodoro contaminate: ecco quali sono e cosa sapere

Passate di pomodoro contaminate: ecco quali sono e cosa sapere su cosa contengono e come poter acquistare al meglio la passata di pomodoro.

Mangiare sicuri è alla base di tutto e rappresenta il benessere di tutti grandi e piccoli. Sempre più spesso siamo tendenzialmente portato a consumare cibi spazzatura per la frenesia delle giornate o lo sfizio dei fast food, ma almeno nella scelta dei prodotti tra i banchi del supermercato desideriamo trovare la qualità.

Passate di pomodoro contaminate: ecco quali sono e cosa sapere

Stando a quelli che sono i dati riportati dal giornale Il Salvagente, attivo da oltre 30 anni nell’informazione rivolta ai consumatori, sulle varie marche di passate di pomodoro (come Mutti, Coop, Esselunga, Valfrutta, De Cecco, Cirio, Todis, Eurospin, Carrefour, Lidl, Pomì, Star, De Rica e MD) è stata rivelata in percentuale l’amore senza di pesticidi, micotossine e metalli pesanti (nichel e cromo). Oltre ai contaminanti, i campioni hanno dovuto affrontare prove merceologiche che hanno consentito di valutare meglio la qualità delle passate.

Passate di pomodoro contaminate

Fortunatamente i risultati sono positivi infatti tutti i prodotti imbottigliano materia prima 100% italiana e sono risultati privi di micotossine e si è rivelata l’assenza di pesticidi – tranne che nel caso di Petti, dove se ne ritrovano tre tipologie comunque al di sotto dei limiti di legge. I pesticidi trovati nella conserva di pomodoro Petti sono: l’azoxystrobin, un fungicida tossico per l’ambiente acquatico, il propamocarb, un fungicida mutageno e cancerogeno, il Dimethomorph, un fungicida che si utilizza per coltivare i pomodori ma che rientra tra le sostanze considerate antiandrogene nell’uomo. È da tenere in considerazione che nella passata di pomodoro – oltre al pomodoro troviamo l’acido citrico, per evitare lo sviluppo della tossina botulinica.

pomodori pelati

Per evitare questo rischio, il ph del prodotto finale non deve superare i 4,5. Per il sale, chi ricorre a questo, lo fa va da un minimo di 0,12 grammi per 100 grammi di prodotto (Eurospin Amo essere biologico) a un massimo di 0,67 grammi (Petti). Secondo Food Insider-Doxa ha rivelato che il 39% degli italiani sceglie la passata per preparare il sugo. Seguono i pomodori freschi con il 25%. Il 13% dichiara di usare la polpa. Solo il 5% degli intervistati ha detto di fare ricorso ai pelati, un tempo molto più diffusi. Andando nello specifico, si sono presi in considerazione anche fattori come i Gradi Brix compresi tra 5° e 12° (più alti sono e migliore è la qualità della passata) e la Consistenza di Bostwick, cioè la quantità di acqua presente nella passata.

 

 

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