Whatsapp è reato pubblicare le foto di altri? A quanto ammonta la sanzione

E’ possibile pubblicare immagini di terzi su Whatsapp? Cosa si rischia? Ecco cosa dice la normativa: a quanto ammonta la sanzione

Whatsapp fa ormai parte della nostra vita quotidiana. Milioni di persone ogni giorni utilizzano l’applicazione di messaggistica per gestire le proprie relazioni sociali. Dalla famiglia alle amicizie, sino al lavoro o alle pubbliche amministrazioni: tutto, anche le questioni più private, insomma, passano da questa applicazione.

Ecco perché, puntualmente, la questione “privacy” su Whatsapp continua ad assumere un rilievo particolare. Un po’ come avviene su tutti i social network, anche su Whatsapp circolano diverse foto, dati, video privati che possono circolare e danneggiare una persona. Ecco perché la normativa si preoccupa di tutelare gli utenti della famosa applicazione.

Whatsapp, cosa si rischia a pubblicare immagini di terzi senza consenso?

Una delle questioni più discusse è se sia o meno possibile pubblicare su Whatsapp foto di altre persone senza il loro consenso. La buona regola del diritto della riservatezza dice che non si dovrebbe diffondere foto di altre persone senza prima avere avuto il loro consenso, a meno che non si tratti di personaggi pubblici o di immagini ricondotte ad avvenimenti di interesse pubblico. Anche se la persona avesse essa stessa provveduto a pubblicare la foto per prima, questa non autorizzerebbe comunque gli altri a diffondere la foto senza avere il loro consenso. In fondo, a chi piacerebbe vedere le proprie foto diffuse senza il proprio consenso?

Ma cosa avviene qualora si dovesse essere “pizzicati” a condividere le immagini senza autorizzazione? Si tratta di un illecito civile che consente alla vittima di richiedere un risarcimento del danno, che deve essere commisurato al danno ricevuto, che fa dimostrato. Più alto è il danno, più alto sarà il risarcimento. A concorrere a fare salire la cifra del risarcimento sono questi aspetti: la conoscenza della pubblicazione e gli effetti che essa ha avuto sulla reputazione della vittima, le conseguenze psicologiche sulla vittima determinate dalla lesione della propria privacy, la durata della pubblicazione;
il ruolo, la professione o la notorietà della persona ritratta, le conseguenze derivanti dalla pubblicazione illegittima.

Se è stata violata una norma penale, chiunque pubblica una foto altrui su internet al fine di trarre per sé o per altri profitto ovvero di arrecare danno all’interessato, può essere punito con la reclusione da 6 mesi a 1 anno e 6 mesi. Per sporgere querela, è necessario che vi sia un profitto per chi pubblica, oppure un danno per la vittima. La stessa logica viene portata su Whatsapp. La semplice diffusione di immagini su Whatsapp senza consenso non è reato, ma lo diventa se c’è lo scopo di un profitto o di danneggiare la vittima.

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