Allerta acqua non potabile per la presenza di un batterio, in quale comuni italiani non bisogna berla

E’ in atto un’allerta acqua non potabile che riguarda alcuni comuni italiani: a causa della presenza di un batterio non bisogna assolutamente berla.

In questi giorni è in atto una vera e propria allerta acqua potabile che sta interessando alcuni comuni italiani. Il rischio a cui si può andare incontro è molto pericoloso per questo è importante sapere dov’è che si sta verificando questa situazione.

Allerta acqua non potabile per la presenza di un batterio, in quale comuni italiani non bisogna berla

Per evitare conseguenze anche molto serie per la salute, è importante non sottovalutare l’allarme lanciato dalle autorità. Scopriamo insieme di cosa si tratta nel dettaglio.

Allerta acqua non potabile: ecco in quali Comuni d’Italia

Allerta acqua non potabile per la presenza di un batterio, in quale comuni italiani non bisogna berla

Il rischio in esame è rappresentato dalla presenza di un batterio molto pericoloso: il Clostridium perfringens. L’Azienda Consortile Acquedottistica, nello specifico, ha condotto i controlli sull’acqua del rubinetto che difatti sarebbe risultata contaminata.

La predetta situazione riguarderebbe buona parte del territorio abruzzese. Tra i Comuni in cui è stata riscontrata l’anomalia ci sono quello di Cappelle sul Tavo, Loreto Aprutino, Collecorvino. L’allarme riguarda anche le  località di Colle Arena alta, Macchiano e Collevento. L’acqua è risultata essere contaminata anche nell’intero territorio di Pianella eccetto le frazioni di Castellana, Conoscopane, Morrocino e Vicenne Sud. In ogni caso, per sapere di più su quelle che sono le zone interessate dall’allerta in esame è possibile consultare il sito della Regione Abruzzo.

Ad ogni modo, l’Asl ha chiaramente specificato di non bere assolutamente l’acqua e di conseguenza di non utilizzarla per scopi alimentari. Tuttavia, chi volesse utilizzarla deve necessariamente farlo non prima di aver bollito l’acqua. Nel caso in cui si entrasse in contatto con il C. perfringens, infatti, il rischio è quello di sviluppare diarrea e crampi addominali. Questi sintomi in particolare, tendono a comparire entro 6-24 ore dal contatto con l’agente patogeno. Va specificato, peraltro che non si tratta di un’infezione che può essere trasmessa da persona a persona, In ogni caso, per quanto riguarda le cure, in genere, prevedono la somministrazione di preparati grazie ai quale reidratazione i sali minerali persi. Infine, il batterio in questione si trova anche sulla carne cruda per questo è bene cuocerla accuratamente prima di consumarla.

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