Risonanza magnetica facile e indolore: la novità che fa passare la paura

Risonanza magnetica facile e indolore: la novità che fa passare la paura con un risultato eccellente e di alta professionalità con un margine anche di relax per la mente. 

Arriva dalla scienza la nuova scoperta della nuova risonanza magnetica facile e indolore. Una novità che va a trovare terreno fertile anche tra i meno coraggiosi e quelli che per paura spesso non capiscono lamberà importanza della parola prevenzione. Si tratta di dettagli ma quelli che fanno la differenza come la possibilità di poter ascoltare la musica preferita nel corso dell’esame diagnostico e questo può anche alleggerire quel senso di oppressone che può causare.

Risonanza magnetica facile e indolore: la novità che fa passare la paura

Ingresso più ambio e minor tempo sono i fattori alla base della nuova risonanza e soprattutto alta qualità; la nuova macchina acquistata dal poliambulatorio Dalla Rosa Prati garantisce immagini di qualità superiore così garantiscono i tecnici dell’azienda produttrice: la società americana GE HealthCare.

Risonanza magnetica facile e indolore: la novità che fa passare la paura

Ecco che arriva la risonanza magnetica con delle agevolazioni notevoli per chi si sottopone all’esame diagnostico. Una risonanza magnetica più ampia, meno claustrofobica, e anche più comoda perchè con la possibilità di poter ascoltare della buona musica, la nostra preferita.  Come sottolinea Maurizio Falzoi, direttore sanitario del Dalla Rosa Prati, “Questa risonanza magnetica è una macchina di ultima generazione, in grado di garantire un’altissima qualità dell’immagine con tempi abbreviati di esecuzione dell’esame. In questo modo il paziente resta dentro la macchina il meno possibile. La filosofia del nostro poliambulatorio, massima attenzione alla qualità delle prestazioni erogate sia dal punto di vista professionale che tecnologico, ha trovato piena sintonia con quella di GHC-Garofalo Health Care, il gruppo di cui facciamo parte e il cui motto è “la salute è il bene più prezioso che l’uomo possa avere””.

Grazie ad uno studio pubblicato sulla rivista Cell, si è riusciti a scoprire che l'Alzheimer colpisce di più una tipologia di persone. Ecco cosa c'è da sapere. L'Alzheimer è una malattia molto seria che indica la perdita di memoria e di tutte quelle abilità mentali che di fatto minano la vita nel quotidiano. Si tratta di una forma di demenza che colpisce circa il 5 per cento della popolazione e che da uno studio pare sia più diffusa in una determinata tipologia di persone. Si tratta senza ombra di dubbio di una scoperta che cambia in maniera radicale il modo di trattare questa malattia che a conti fatti è in grado di spazzare via tutta la memoria delle persone che ne sono affetti. Alzheimer, la scoperta che cambia tutto Grazie ad uno studio effettuato sui roditori è stato possibile scoprire che la malattia in esame è più frequente in una determinata tipologia di persone. In particolare è emerso che ad ammalarsi di più sono le donne e la causa sarebbe da ricercare nel fatto che all'interno del loro cervello sarebbe presente in misura maggiore rispetto agli uomini l'enzima USP11. Questa finisce per determinare un eccessivo accumulo di proteine di natura tossica con tutte le conseguenze del caso sulla salute. In genere queste vengono eliminate grazie agli enzimi ma può capitare che tale processo subisca delle anomalie e dunque cominci a non funzionare bene. In ogni caso, uno studio messo in atto sui roditori ha portato alla scoperta del fatto che mediante l'eliminazione nel cervello degli esemplari femmine l'enzima in questione, si può preservare gli animali dal declino di natura cognitiva. Di conseguenza, grazie a questo dato è stato possibile dimostrare che in presenza di un'attività dell'enzima USP11 nelle donne aumenterebbe il rischio di ammalarsi di Alzheimer. David Kang, della Case Western Reserve School of Medicine, si è espresso al riguardo affermando che si tratta di una scoperta che getta basi importanti per lo sviluppo di farmaci sempre più efficaci contro questa tremenda malattia. Per questo il team di esperti che è riuscito a raggiungere questo risultato si è detto estremamente soddisfatto.

Un’intelligenza artificiale e per questo il computer, durante l’elaborazione dell’immagine, non si limita ad eseguire dei compiti ben precisi così come stabilito dalla classica risonanza magnetica, ma ha anche l’abilità di apprendere, come dicono dal centro e infatti proprio per questo viene definita “intelligenza artificiale”. Come dicevamo sopra, gli ideatori del progetto diagnostico, hanno inoltre immaginato di far sì che si possa caricare una playlist per permettere all’utente di poter usufruire di una servizio furo dal comune che permette alla mente di rilassarsi e non sovraccaricarsi della preoccupazione e tensione. Un modo geniale per permettere anche al corpo di rispondere al meglio all’esame che si sta eseguendo.

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