Reddito di cittadinanza, molti saranno esclusi

Tra i temi caldi dibattuti dal nuovo governo c’è anche quello legato al reddito di cittadinanza. In arrivo molte modifiche

Il Governo Meloni è in carica solo da poche settimane, ma si sta muovendo già su diversi fronti. Uno dei temi più caldi è certamente quello legato al reddito di cittadinanza, misura sponsorizzata dal Movimento 5 Stelle ma contestata da molti. Se per alcuni si tratta infatti di una misura in favore dei più deboli ed economicamente in difficoltà, secondo altri è invece il mezzo preferito dai “furbetti” per percepire soldi dallo stato pur non avendone i requisiti. Sono state tantissime le segnalazioni su coloro che avrebbero percepito il reddito di cittadinanza pur non avendone necessità e titoli e attuando una vera e propria truffa ai danni dello stato.

Adesso, però, il governo sta predisponendo nuove modifiche sulla misura. Diverse persone resteranno escluse e non potranno più percepire il reddito di cittadinanza. Ecco cosa cambierà.

Reddito di cittadinanza, si cerca la sintesi: le proposte contrastanti

Come detto, il compromesso tra le diverse visioni deve ancora essere trovato, ma il governo intende profondamente rivoluzionare il reddito di cittadinanza. Come rivelato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ospite di La7, il provvedimento  “costa circa 10 miliardi all’anno, se una parte di quei soldi fossero dati alle imprese per ridurre il costo del lavoro avremmo molti posti di lavoro in più e anche lavori più dignitosi dal punto di vista della retribuzione”

Il ministro ha rimarcato il fatto che il reddito di cittadinanza abbia ostacolato dal creare nuovi posti di lavoro e creato problemi agli imprenditori. In molti si sono accontentati di restare a casa con lo stipendio sicuro proveniente dallo stato.

Si deve insomma rivedere il meccanismo, anche se sottolinea Ciriani è indispensabile che chi ha bisogno debba essere aiutato anche più di ora,  anziani, disabili, persone con grandi invalidità devoono avere un sostegno ancora maggiore.

Il governo vorrebbe reperire dal risparmio sul reddito di cittadinanza parte dei fondi da destinare a gestire l’emergenza del caro bollette. “Se attraverso una serie di controlli e di misure si riesce a reperire un miliardo, questi verranno messi prioritariamente a beneficio del caro bollette”.

Dalla Lega arriva una proposta più morbida: un reddito di cittadinanza non a vita ma rinnovabile per periodi sempre più brevi e con assegni a scalare. Inoltre chi rifiuterà anche una sola offerta “congrua” di lavoro perderà il sussidio. Le prossime settimane saranno decisive per capire quale posizione prevarrà.

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