Il lago Bajkal è un lago della Siberia meridionale, diviso fra i territori dello Oblast’ di Irkutsk e della repubblica di Buriazia. È stato posto sotto la tutela dell’UNESCO come patrimonio dell’umanità nel 1996. Fa parte della lista delle Sette meraviglie della Russia.

Il lago Bajkal si estende su una superficie di 31 722 km², che ne fa uno dei maggiori laghi al mondo per superficie. Si allunga per 636 km da nord a sud (è il secondo del mondo per lunghezza dopo il lago Tanganica), con una larghezza media di 48 km (massima 79,4 km). La profondità media del lago è di 744 m, con una massima di 1 642 m nella parte centrale. Questi valori ne fanno contemporaneamente il lago d’acqua dolce più profondo del mondo e quello con il volume maggiore di 23 615 km³. Contiene un volume d’acqua pressoché equivalente a quello dei cinque grandi laghi americani messi assieme. Si stima che contenga circa il 20% delle riserve d’acqua dolce del pianeta (esclusi i ghiacciai e le calotte polari).

Ambiente
Il lago Bajkal è caratterizzato da un ambiente atipico per un lago. Le sue acque sono molto ricche d’ossigeno (soluzione satura al 75%) e anche il punto più profondo è popolato da forme di vita, mentre in altri laghi profondi in varie parti del mondo le forme di vita macroscopica scompaiono oltre i 300 m a causa dell’anossia(ossigeno molecolare o ossigeno biatomico O2).

Nuove specie animali
Nel 1962 erano state censite nel lago e nelle sue vicinanze 1 220 diverse specie animali e vegetali. Nel 1978 il numero era cresciuto a 1 400 e da allora ogni anno nuove forme di vita continuano ad essere scoperte. Ad oggi le nuove specie scoperte in loco sono oltre 2 500, di cui il 60% di tipo animale ed il 15% di tipo vegetale. Nel lago vi sono 250 specie di crostacei e ben 52 di pesci, di cui 27 endemiche del Bajkal.

La Nerpa, il predatore del lago
Una delle specie più caratteristiche è la nerpa, la foca del Bajkal (Pusa sibirica), specie endemica di taglia piccola, dal manto grigio scuro, si nutre di pesci, ed è all’apice della catena alimentare del lago Bajkal. Alla fine del secolo scorso la caccia ne aveva drasticamente ridotto il numero, oggi risalito, grazie ad una politica di tutela, ad oltre 75 000 individui.

Un piccolo crostaceo
All’altra estremità della catena alimentare c’è un piccolo crostaceo filtratore del genere Epischura. Costituisce il 97% del plancton e raggiunge una biomassa pari a circa 4 milioni di tonnellate. Questo gamberetto non sopporta una temperatura più elevata di 12 °C, e quindi necessita di una elevata concentrazione di ossigeno. Inoltre non sopporta una concentrazione salina anche solo leggermente superiore a quella (molto bassa) del lago Bajkal.

Un origine salmastra
Alcuni ricercatori ritengono che soprattutto le specie endemiche più piccole si siano evolute dall’antica fauna di un immenso lago salmastro che sembra ricoprisse quasi l’intera Asia centrale agli inizi del Terziario (65 milioni di anni fa).
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